venerdì 12 settembre 2014

Batman Il Ritorno


"Batman Il ritorno" è il secondo capitolo della saga dell’uomo pipistrello diretto da Tim Burton.
Uscito nel 1992 questo film è molto più personale e decisamente meno commerciale rispetto al primo.
A conferma di ciò basti pensare che questo sequel è costato più del doppio del primo Batman ma ha incassato qualcosa più della metà.
La differenza con la prima pellicola sta nel fatto che in questo lungometraggio l’attenzione del regista, e di conseguenza quella del pubblico, si sposta dal protagonista sulle figure dei due villain: il Pinguino e Catwoman.
Questo trasforma la pellicola in una visionaria fiaba dark, in una discesa nei tormenti dell’animo umano che si attua grazie ai due personaggi che incarnano alla perfezione la figura del diverso.
Il Pinguino è un reietto della società a causa del suo aspetto mentre Selina Kyle, personaggio che nel corso del film diventerà Catwoman, lo è per via della sua scarsa personalità.
Questa brevemente la trama del film: il Pinguino è un essere deforme che è stato abbandonato dai genitori quand’era ancora in fasce.
Cresciuto nelle fogne di Gotham City, passa la sua vita covando vendetta nei confronti della città che l’ha rifiutato.
Per ottenerla si allea con il miliardario Max Schreck, che riconosce in Batman l’ostacolo più pericoloso nella loro corsa verso il potere.
Sullo sfondo di queste alleanze criminali si staglia la figura di Catwoman, misteriosa e pericolosissima donna che ancora non ha deciso se stare dalla parte di Batman o dei suoi due avversari.
Capolavoro della cinematografia degli anni 90, "Batman Il Ritorno", si avvale di una storia straordinaria e di interpretazioni perfette da parte degli attori che forniscono al film numerose chiavi di lettura.
Visivamente ancor più accattivante del primo episodio è splendidamente fotografato, senza fronzoli e in maniera accuratissima, da Stefan Czapsky che è capace di creare un fascinoso contrasto tra il nero di Gotham City e il candido biancore della neve che la ricopre.
Gli attori sono tutti molto ben calati nei loro ruoli anche se la parte del leone in questo secondo film la fa Danny De Vito, perfetto e bravissimo nella parte del Pinguino.
La sceneggiatura non è perfettamente lineare, e nel corso dello svolgimento della vicenda diventa un po’ macchinosa, ma il talento visivo, le invenzioni profuse in ogni inquadratura, l’intelligenza con cui vengono trattati i vecchi temi della maschera e del doppio fanno perdonare gli squilibri.
Da segnalare anche le scenografie e la musica del fido Denny Elfman, che qui fornisce la sua migliore prova di sempre.
Da ricordare infine che il film ha avuto due nomination all’Oscar, una per effetti speciali visivi e una per il make up.