venerdì 9 marzo 2012

The artist


Presentato in concorso al Festival di Cannes 2011 dove Jean Dujardin, protagonista del lungometraggio, si è aggiudicato il premio per la miglior interpretazione maschile e insignito di numerosi riconoscimenti internazionali tra i quali spiccano: cinque statuette ai Premi Oscar 2012, tre Golden Globe, sette BAFTA e sei César, “The Artist” è un film scritto e diretto dallo sceneggiatore e regista parigino Michel Hazanavicius.
Quest'opera, una produzione interamente francese, narra, rendendo omaggio al cinema degli anni '20, la storia di un divo del muto che, caduto in disgrazia a causa dell'invenzione del sonoro, sarà salvato dall'abisso, sia sentimentale che professionale, dall'amore di una grande attrice che era stata sua fan.
La pellicola, di fatto un vero e proprio film d'epoca, si avvale infatti di immagini in bianco e nero e di titoli di testa in stile.
La narrazione è accompagnata soltanto da una meravigliosa e funzionale colonna sonora sinfonica, opera del compositore e arrangiatore Ludovic Bource, e i personaggi, che danno vita ad una vicenda ambientata ad Hollywood tra la fine degli anni '20 e l'inizio degli anni '30, parlano esclusivamente attraverso cartelli che ne riportano i dialoghi.
Solo uno dei protagonisti, negli ultimi minuti di questo lavoro, recita qualche battuta.
Tutto ciò però non deve spaventare lo spettatore.
“The Artist” è infatti una commedia, in cui l'assenza di sonoro fa risaltare immagini molto belle e un'attenzione al dettaglio non comune nel cinema moderno, frizzante, divertente e piena di trovate originali che, andando oltre la semplice operazione “nostalgia”, racconta di un periodo storico, non dissimile da quello odierno, in cui effetti appariscenti venivano proposti da produttori senza scrupoli per richiamare più spettatori nelle sale lasciando i contenuti delle pellicole e la recitazione degli artisti che le interpretavano in secondo piano.
Un altro aspetto degno di nota che ha contribuito al successo di quest'opera è il cast, composto da attori di elevatissimo livello.
Ad affiancare Jean Dujardin, protagonista del film, bravissimo nel rifare in parte il verso ai divi del cinema americano delle origini, che interpreta un personaggio affascinante, elegante e carismatico, molto attuale nel suo disagio e nella sensazione di sentirsi superato e dimenticato da un'industria frenetica come quella cinematografica, troviamo interpreti di fama internazionale come tra gli altri: la bella franco - argentina Bérénice Bejo, moglie di Hazanavicius, John Goodman, Penelope Ann-Miller e James Cromwell.
Compare in un cameo anche Malcolm McDowell artista britannico famoso per aver interpretato il ruolo di Alex DeLarge, protagonista del lungometraggio di Stanley Kubrick “Arancia meccanica”.
Un'altra curiosità che serve a sottolineare l'amore del regista per la cinematografia del tempo che fu è che, per darle un ulteriore aspetto che ricordasse i film muti degli anni venti, la pellicola è stata girata con una frequenza più bassa dei fotogrammi per secondo, 22 invece dei consueti 24.
Alla luce di quanto scritto, si può quindi affermare, che questo film leggero ma allo stesso tempo profondissimo, brillante e scorrevole, ma soprattutto realizzato splendidamente merita di essere visto da ogni appassionato della settima arte.

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