domenica 7 gennaio 2018

Asterix e la corsa d'Italia

Copertina e disegni: Didier Conrad
Testi: Jean-Yves Ferri
Editore: Panini Comics
Anno d'uscita: 2017
Pgine: 48
Prezzo: € 12,90

Trentasettesima uscita della serie che ha venduto più di 370 milioni di copie in tutto il mondo e terza avventura di Asterix e Obelix dell'era post Uderzo, “Asterix e la corsa d'Italia” è un albo a fumetti, pubblicato in contemporanea in oltre venticinque paesi nel mese di ottobre del 2017, scritto da Jean-Yves Ferri, disegnato da Didier Conrad e stampato dalla modenese Panini Comics.
Avvenimenti cardine di questo cartonato sono: una gara di bighe indetta nell'anno 50 a.C. su un tragitto che da Monza, con tappe a Parma, Siena e Roma, si snoda fino a Napoli, tra carri ed equipaggi di tutto il mondo allora conosciuto e la rocambolesca corsa dei due protagonisti per tagliare per primi il traguardo.
Storia molto divertente che ruota intorno alla trasferta dei due eroi, creati nel 1959 da Albert Uderzo e René Goscinny, nella penisola italica, “Asterix e la corsa d'Italia” tramite un raffronto tra l'epoca romana e il nostro presente, oltre a ironizzare sull'attualità strizza l'occhio ai luoghi comuni che caratterizzano la natura, l'arte e la cucina del bel paese come, tra i tanti, le buche nelle strade della capitale che danno il via al racconto.
Oltre a ciò, le vicissitudini dei personaggi, molti dei quali vecchie conoscenze dei lettori della saga, servono per passare in rassegna i dialetti, resi in italiano da un'ottima traduzione di Andrea Toscani e Vania Vitali, gli usi e i costumi delle diverse regioni dello stivale, dimostrando come già ai tempi di Cesare l'Italia fosse un paese tutt'altro che unito ma bensì pieno di individualismi.
Un plauso va tributato infine alla coppia di autori formata da Jean-Yves Ferri e Didier Conrad che hanno dato prova di pregevoli qualità che, sia a livello grafico che di testi, non hanno fatto rimpiangere Uderzo e Goscinny.
La vicenda narrata, dal ritmo incalzante e concitato, è ricca di colpi di scena e di trovate divertenti e i giochi di parole e le gag presenti nel volume sono garbate e mai eccessive.
Per quanto riguarda poi i disegni, realizzati con un tratto semplice, chiaro ed estremamente pulito, di grande effetto sono le scene di massa con bighe e cavalli e molto spiritosi sono alcuni comprimari che hanno i volti di personalità del passato recente e del presente.
Oltre a iscritti alla gara che hanno le sembianze di Serena e Venus Williams e Roberto Benigni e Bud Spencer, i lettori riconosceranno infatti un oste dalla voce potente che ha la faccia e il fisico di Luciano Pavarotti e un abile imprenditore, modellato sulle fattezze di Silvio Berlusconi, che è disposto a vendere pubblicità dappertutto e a fiutare il possibile grande incasso dietro ogni situazione.
Alla luce di quanto scritto possiamo quindi affermare, senza paura di smentite, che anche se non paragonabile agli albi più belli della serie, “Asterix e la Corsa d’Italia”, disponibile per l'acquisto in due versioni: la prima con un formato standard e foliazione di 48 pagine, la seconda con un formato più grande e foliazione di 128 pagine con dorso in tela e arricchita di numerosi extra, è un'opera ben strutturata ed estremamente godibile e una lettura estremamente consigliata per gli amanti del buon fumetto.

lunedì 1 gennaio 2018

Viva la libertà


Diretta nel 2013 dall'intellettuale e regista siciliano Roberto Andò, che porta sullo schermo il suo romanzo premio Campiello, intitolato “Il trono vuoto”, “Viva la libertà” è una pellicola che esplora il tema del doppio e grazie a un classico éscamotage, come lo scambio di persona, fornisce un ritratto della vita politica nel nostro paese.
Attorniato da un cast di grande profondità che comprende un gruppo di attori dalle considerevoli capacità interpretative, Toni Servillo, è autore, da mattatore teatrale di eccelso livello qual'è, di una straordinaria performance bifronte.
È infatti l'interprete di due gemelli: Enrico Olivieri, segretario di uno dei principali partiti di opposizione che, per sottrarsi al suo fallimento come uomo politico, scappa a Parigi a ricercare il senso della sua vita dall'amore di gioventù e Giovanni Ernani, filosofo matto e geniale che nel sostituire il fratello durante il suo esilio in terra francese, citando frasi e componimenti di filosofi e poeti famosi, ridà al linguaggio politico una connotazione più popolare riportandolo al centro della vita dell'uomo comune come dovrebbe sempre essere.
Nonostante il tema della res publica sia affrontato con puntualità e con riferimenti precisi alla situazione italiana del periodo in cui l'opera si svolge, il film non va visto come una critica alla sinistra e al metodo dei partiti bensì come un monito a liberarsi delle regole imposte che sono la tomba della passione, motore primario di ogni attività.
Questo lungometraggio, vincitore di numerosi premi, prodotto da BiBi Film e RAI Cinema e distribuito da 01 Distribution, in cui si avvertono richiami alla poetica di intellettuali come Leonardo Sciascia e Francesco Rosi, di cui Andò è stato amico e allievo, oltre che per la regia vivace, per la sceneggiatura solida e per gli ottimi interpreti spicca anche per una struttura di notevole spessore drammaturgico, in cui non manca però una massiccia dose di ironia.
Servillo, Mastandrea, nei panni del braccio destro dell'onorevole, e la Bruni Tedeschi, l'amore giovanile, sono il terzetto di diamante di un gruppo di comprimari sempre all'altezza della situazione tra cui spiccano: Michela Cescon, che interpreta la moglie di Olivieri, Gianrico Tedeschi, Massimo De Francovich e Andrea Renzi, un divertente e riconoscibilissimo clone di Massimo D'Alema.
Le numerose citazioni che spaziano da De André a Brecht, passando per Verdi, la musica diretta dal maestro Marco Betta, il parallelo tra cinema e politica come arti della finzione e un finale ambiguo ma di grande fascino, rendono infine “Viva la libertà una visione obbligatoria per chi cerca opere autentiche, divertenti ma che allo stesso tempo facciano riflettere.