A ventisei anni dalla sua prima apparizione in Giappone e a otto dalla diffusione sul mercato dell'home video italiano con la messa in commercio in DVD da parte di Buena Vista, a partire dal 25 aprile sarà possibile vedere nelle sale cinematografiche italiane, distribuito dalla nota società Lucky Red che per l'occasione lo ha perfettamente restaurato e doppiato nuovamente, “Il Castello nel Cielo”, terza pellicola scritta, diretta e disegnata interamente dal famoso regista e animatore giapponese Hayao Miyazaki.
Secondo lungometraggio dello Studio Ghibli, factory fondata all'inizio degli anni '80 del '900 da Miyazaki stesso insieme al suo collega e mentore, quell'Isao Takahata autore di capolavori come “Una tomba per le lucciole”, questo film, la cui sceneggiatura si basa su un'idea tratta dal libro “I viaggi di Gulliver” di Jonathan Swift, è stato premiato, nel paese del Sol Levante, come miglior opera d'animazione del 1986.
Avventura tra le più coinvolgenti e divertenti dell'intera produzione del famoso uomo di cinema nipponico, “Il castello nel cielo” narra, sullo sfondo di un universo parallelo caratterizzato da un'ambientazione steampunk, le gesta di un giovane minatore di nome Pazu che per proteggere e accompagnare una ragazza caduta dal cielo, Sheeta, inseguita dall'esercito e da un'intraprendente banda di pirati volanti che si vogliono impossessare di una pietra da lei posseduta, un antico reperto della civiltà di Laputa, leggendaria isola che fluttua nel cielo, e dei segreti a questa legata, vivrà situazioni avvincenti e piene di pathos.
Per quanto riguarda stile e poetica, in questo prodotto cinematografico, pervaso da un misto di avventura, mistero, sentimento, filosofia, scienza, magia e poesia, con la natura che la fa da padrona, si trovano temi cari all'autore giapponese come: l'ecologismo, l'antimilitarismo, l'avversione per la sete di potere umana, l'esaltazione dei sentimenti più semplici come amore e amicizia, e la mania per il volo e situazioni e personaggi che sono divenute ormai marchi di fabbrica delle opere di Miyazaki come inseguimenti aerei e automobilistici, donne determinate e soggetti negativi che si redimono.
Tutto ciò, unito ad un'attenzione maniacale per ogni minimo dettaglio, ad un'animazione molto particolareggiata, scevra dall'uso di computer, che ha portato i professionisti dello Studio Ghibli ad aggiudicarsi i maggiori premi nei festival cinematografici di tutto il mondo e alle splendide ed evanescenti musiche del pianista di Nagano Joe Hisaishi, ha reso quest'opera, a più di venticinque anni dalla sua uscita, uno spettacolo imperdibile per ogni appassionato di cinema.
Secondo lungometraggio dello Studio Ghibli, factory fondata all'inizio degli anni '80 del '900 da Miyazaki stesso insieme al suo collega e mentore, quell'Isao Takahata autore di capolavori come “Una tomba per le lucciole”, questo film, la cui sceneggiatura si basa su un'idea tratta dal libro “I viaggi di Gulliver” di Jonathan Swift, è stato premiato, nel paese del Sol Levante, come miglior opera d'animazione del 1986.
Avventura tra le più coinvolgenti e divertenti dell'intera produzione del famoso uomo di cinema nipponico, “Il castello nel cielo” narra, sullo sfondo di un universo parallelo caratterizzato da un'ambientazione steampunk, le gesta di un giovane minatore di nome Pazu che per proteggere e accompagnare una ragazza caduta dal cielo, Sheeta, inseguita dall'esercito e da un'intraprendente banda di pirati volanti che si vogliono impossessare di una pietra da lei posseduta, un antico reperto della civiltà di Laputa, leggendaria isola che fluttua nel cielo, e dei segreti a questa legata, vivrà situazioni avvincenti e piene di pathos.
Per quanto riguarda stile e poetica, in questo prodotto cinematografico, pervaso da un misto di avventura, mistero, sentimento, filosofia, scienza, magia e poesia, con la natura che la fa da padrona, si trovano temi cari all'autore giapponese come: l'ecologismo, l'antimilitarismo, l'avversione per la sete di potere umana, l'esaltazione dei sentimenti più semplici come amore e amicizia, e la mania per il volo e situazioni e personaggi che sono divenute ormai marchi di fabbrica delle opere di Miyazaki come inseguimenti aerei e automobilistici, donne determinate e soggetti negativi che si redimono.
Tutto ciò, unito ad un'attenzione maniacale per ogni minimo dettaglio, ad un'animazione molto particolareggiata, scevra dall'uso di computer, che ha portato i professionisti dello Studio Ghibli ad aggiudicarsi i maggiori premi nei festival cinematografici di tutto il mondo e alle splendide ed evanescenti musiche del pianista di Nagano Joe Hisaishi, ha reso quest'opera, a più di venticinque anni dalla sua uscita, uno spettacolo imperdibile per ogni appassionato di cinema.