Dopo aver parlato di due grandi illustratori le cui tavole hanno accompagnato la mia infanzia, visto che la Tunué sta ristampando l'opera di questo artista, molto bella e particolare, vorrei invece parlare di un autore che ho scoperto di recente, Shaun Tan.
Nato a Perth da genitori asiatici nel 1974, Shaun Tan è cresciuto nella periferia nord di questa cittadina dell'Australia Occidentale e oggi vive a Melbourne.
Autore di fama internazionale, dopo la laurea in Belle Arti e Letteratura Inglese, ha cominciato la sua carriera curando i disegni in romanzi di fantascienza e in libri dell’orrore per ragazzi, facendosi da subito riconoscere per la grande vena immaginifica e surreale dei suoi soggetti.
In seguito ha lavorato per anni come illustratore freelance.
Tra le sue numerose opere, tra cui spiccano titoli di grande successo come: "The Rabbits", "The Red Tree", "Tales from Outer Suburbia", "Rules of summer", grande riscontro internazionale ha avuto il libro illustrato senza parole "The Arrival", in italiano "L’approdo", uscito nel 2006 e vincitore, nella categoria miglior libro, al festival di Angoulême del 2008.
Questo cartonato tratta con estremo estro artistico e grande tatto il tema, molto caro a Shaun Tan a causa delle sue origini, dell’immigrazione, un argomento critico che continua ad essere più attuale che mai.
Un altro capolavoro molto conosciuto del disegnatore australiano è "The Lost Thing", "La cosa smarrita", del 1999, che raccoglie due storie brevi a colori in cui viene adottato uno stile grafico assai diverso rispetto a quello de "L’Approdo" in cui i colori e le forme astratte fanno pensare ad un racconto per bambini dalle atmosfere sognanti, con un significato non evidente e difficile da svelare.
Oltre a numerosi volumi Shaun Tan è molto attivo anche nel cinema.
Ha collaborato come concept artist alla realizzazione di film di animazione, tra cui Wall-E della Pixar.
Shaun Tan |
Autore di fama internazionale, dopo la laurea in Belle Arti e Letteratura Inglese, ha cominciato la sua carriera curando i disegni in romanzi di fantascienza e in libri dell’orrore per ragazzi, facendosi da subito riconoscere per la grande vena immaginifica e surreale dei suoi soggetti.
In seguito ha lavorato per anni come illustratore freelance.
Tra le sue numerose opere, tra cui spiccano titoli di grande successo come: "The Rabbits", "The Red Tree", "Tales from Outer Suburbia", "Rules of summer", grande riscontro internazionale ha avuto il libro illustrato senza parole "The Arrival", in italiano "L’approdo", uscito nel 2006 e vincitore, nella categoria miglior libro, al festival di Angoulême del 2008.
Questo cartonato tratta con estremo estro artistico e grande tatto il tema, molto caro a Shaun Tan a causa delle sue origini, dell’immigrazione, un argomento critico che continua ad essere più attuale che mai.
Un altro capolavoro molto conosciuto del disegnatore australiano è "The Lost Thing", "La cosa smarrita", del 1999, che raccoglie due storie brevi a colori in cui viene adottato uno stile grafico assai diverso rispetto a quello de "L’Approdo" in cui i colori e le forme astratte fanno pensare ad un racconto per bambini dalle atmosfere sognanti, con un significato non evidente e difficile da svelare.
Oltre a numerosi volumi Shaun Tan è molto attivo anche nel cinema.
Ha collaborato come concept artist alla realizzazione di film di animazione, tra cui Wall-E della Pixar.
Nel 2011, ha vinto il Premio Oscar per il miglior cortometraggio di animazione con "La cosa smarrita", tratto dal suo libro omonimo.
"L’Approdo" e "La cosa smarrita" |
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