Sceneggiatura: Francesco Artibani
con la supervisione di Andrea Camilleri
Disegni: Giorgio Cavazzano
Colori: Mirka Andolfo
pubblicata su Topolino 2994
Data di uscita: Aprile 2013
N° Pagine: 39
Prezzo: € 2,40
con la supervisione di Andrea Camilleri
Disegni: Giorgio Cavazzano
Colori: Mirka Andolfo
pubblicata su Topolino 2994
Data di uscita: Aprile 2013
N° Pagine: 39
Prezzo: € 2,40
A pochi giorni dal lancio degli episodi della nona stagione della serie televisiva “Il commissario Montalbano”, ispirata ai romanzi gialli di Andrea Camilleri, The Walt Disney Company Italia rende omaggio al noto personaggio letterario con un'avventura molto bella e particolare.
Nel numero 2994 del settimanale a fumetti Topolino, uscito nelle edicole italiane il 16 aprile 2013, compare infatti la storia dal titolo “Topolino e la promessa del gatto”.
Il racconto, disegnato da Giorgio Cavazzano con il suo inconfondibile tratto, una sintesi perfetta tra comico e realistico, valorizzato dai colori della bravissima Mirka Andolfo, scritto da Francesco Artibani, che ha curato ogni particolare del testo rendendo la sceneggiatura suggestiva e ricca di tensione, e supervisionato dallo stesso Camilleri, che appare in un cameo interpretando il signor Patò, padrone di una pensione e ospite impeccabile, è ambientato in Sicilia tra la valle dei templi e il paese immaginario di Vigatta e vede Topolino affiancare il commissario Salvo Topalbano, parodia del celebre poliziotto con tanto di nasetto ed orecchie, in un'indagine di rapimento.
Se all'inizio tra i due, per diversità culturale e di metodi di investigazione, non c'è feeling, in seguito collaboreranno all'unisono per risolvere una vicenda intricata che li vede contrapposti ad un gruppo di pericolosi criminali.
Grazie a questa intesa Topolino, e con lui il lettore, avrà modo di apprezzare un paese con i suoi meravigliosi panorami e le sue enormi contraddizioni, di entrare in contatto con le tradizioni del luogo e di imparare qualche parola del dialetto del posto.
Oltre alla poetica, alle atmosfere e al linguaggio propri dei libri dello scrittore di Porto Empedocle, resi alla perfezione da Artibani, ai due protagonisti, alle meravigliose ambientazioni e ai paesaggi della Sicilia, disegnati con dovizia di particolari da Cavazzano, in questa storia si ritrovano anche i personaggi che compongono il gruppo che coadiuva Montalbano nelle inchieste che hanno fatto amare le sue imprese da milioni di lettori in tutta Europa, anche loro resi personaggi dei fumetti.
Il braccio destro del commissario, l'agente Domenico “Mimì” Augello, diventa così Ninì Cardillo, l'ispettore Fazio si trasforma in Strazio e il centralinista Catarella, che ha il difetto di storpiare tutti i nomi e di parlare in un linguaggio tutto suo, in Quaquarella.
A questi si contrappone il boss Totò Sinatra che con i suoi tirapiedi, tra cui spiccano Prorunasu e Facciaesantu, nomi che richiamano quelli dei due briganti che affiancano il protagonista Rinaldo Dragonera nella commedia musicale di Garinei e Giovannini “Rinaldo in campo” portati in scena per la prima volta dai comici Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, causerà non pochi problemi a Topalbano e alla sua squadra.
Inutile dire che, nella più classica tradizione disney, il lieto fine è assicurato.
Alla luce di quanto scritto, per il suo mix estremamente equilibrato tra sceneggiatura e disegni, si può quindi affermare che la lettura di questa avventura sia consigliata non solo agli amanti del buon fumetto ma anche agli appassionati di letteratura gialla e ai numerosi fans di Andrea Camilleri.
Nel numero 2994 del settimanale a fumetti Topolino, uscito nelle edicole italiane il 16 aprile 2013, compare infatti la storia dal titolo “Topolino e la promessa del gatto”.
Il racconto, disegnato da Giorgio Cavazzano con il suo inconfondibile tratto, una sintesi perfetta tra comico e realistico, valorizzato dai colori della bravissima Mirka Andolfo, scritto da Francesco Artibani, che ha curato ogni particolare del testo rendendo la sceneggiatura suggestiva e ricca di tensione, e supervisionato dallo stesso Camilleri, che appare in un cameo interpretando il signor Patò, padrone di una pensione e ospite impeccabile, è ambientato in Sicilia tra la valle dei templi e il paese immaginario di Vigatta e vede Topolino affiancare il commissario Salvo Topalbano, parodia del celebre poliziotto con tanto di nasetto ed orecchie, in un'indagine di rapimento.
Se all'inizio tra i due, per diversità culturale e di metodi di investigazione, non c'è feeling, in seguito collaboreranno all'unisono per risolvere una vicenda intricata che li vede contrapposti ad un gruppo di pericolosi criminali.
Grazie a questa intesa Topolino, e con lui il lettore, avrà modo di apprezzare un paese con i suoi meravigliosi panorami e le sue enormi contraddizioni, di entrare in contatto con le tradizioni del luogo e di imparare qualche parola del dialetto del posto.
Oltre alla poetica, alle atmosfere e al linguaggio propri dei libri dello scrittore di Porto Empedocle, resi alla perfezione da Artibani, ai due protagonisti, alle meravigliose ambientazioni e ai paesaggi della Sicilia, disegnati con dovizia di particolari da Cavazzano, in questa storia si ritrovano anche i personaggi che compongono il gruppo che coadiuva Montalbano nelle inchieste che hanno fatto amare le sue imprese da milioni di lettori in tutta Europa, anche loro resi personaggi dei fumetti.
Il braccio destro del commissario, l'agente Domenico “Mimì” Augello, diventa così Ninì Cardillo, l'ispettore Fazio si trasforma in Strazio e il centralinista Catarella, che ha il difetto di storpiare tutti i nomi e di parlare in un linguaggio tutto suo, in Quaquarella.
A questi si contrappone il boss Totò Sinatra che con i suoi tirapiedi, tra cui spiccano Prorunasu e Facciaesantu, nomi che richiamano quelli dei due briganti che affiancano il protagonista Rinaldo Dragonera nella commedia musicale di Garinei e Giovannini “Rinaldo in campo” portati in scena per la prima volta dai comici Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, causerà non pochi problemi a Topalbano e alla sua squadra.
Inutile dire che, nella più classica tradizione disney, il lieto fine è assicurato.
Alla luce di quanto scritto, per il suo mix estremamente equilibrato tra sceneggiatura e disegni, si può quindi affermare che la lettura di questa avventura sia consigliata non solo agli amanti del buon fumetto ma anche agli appassionati di letteratura gialla e ai numerosi fans di Andrea Camilleri.