Autore: Vanni Santoni
Editore: Editori Laterza
Collana: Solaris
N° pagine: 151
Data d'uscita: Marzo 2017
Prezzo: € 14,00
Editore: Editori Laterza
Collana: Solaris
N° pagine: 151
Data d'uscita: Marzo 2017
Prezzo: € 14,00
Pubblicato nel marzo 2017 da Laterza nella collana “Solaris”, “La stanza profonda” è un libro dello scrittore montevarchino Vanni Santoni.
In un garage di un piccolo paese, la stanza profonda del titolo, pieno di cibi in scatola, pile e ogni sorta di cianfrusaglia che si può trovare in un posto del genere, un gruppo di ragazzi, per vent'anni, il martedì sera, si incontra per giocare di ruolo.
Questo locale, mentre fuori la vita va avanti e il mondo cambia e perde di senso e scopo, rimane, per i componenti della compagnia, un ambiente isolato e sospeso tra mondi fantastici, dove ci si può opporre ad una forza che spazza via il fuori e polverizza, oltre al circondario, anche le relazioni interpersonali.
Opera che ha molto in comune con il lavoro precedente dell'autore, “Muro di casse”, sia per la struttura narrativa, un ibrido tra saggio e romanzo, che per la scelta di parlare di una subcultura, questo volume, partendo dalle vicissitudini dei giocatori e dalle loro esistenze, traccia anche una storia del medium gioco di ruolo, che Santoni conosce molto bene.
Per quanto riguarda le scelte di stile, questo libro si mette in evidenza per una trama molto evocativa, scanzonata e piena di ricordi, che non sono solo quelli del narratore, ma sono comuni a tutte le persone che, almeno una volta nella vita, hanno avuto a che fare con un gioco di ruolo.
L'escamotage del racconto in seconda persona poi, fa in modo che il lettore si trovi immediatamente catapultato all'interno della storia del protagonista che racconta del suo ritorno nella casa d'infanzia.
Una volta in quel luogo, abbandonandosi al flusso della memoria, rievoca il suo approccio a quello che, nel corso degli anni, è diventato molto di più che un passatempo e ricorda i componenti del gruppo con cui ha giocato per decenni.
A questo si aggiunge, rimanendo però sempre in secondo piano rispetto al tema dello svago e dello stare insieme, un'attenta analisi della provincia toscana della fine del '900 che deriva dalle riflessioni del personaggio principale del libro che, nel corso del tempo, l'ha vissuta, dapprima come suo abitante e poi da osservatore esterno, assistendo alla sua trasformazione.
Un'ultima curiosità da mettere in evidenza, che sottolinea una volta di più se mai ce ne fosse bisogno il valore di questo elaborato, la cui lettura è consigliatissima a tutti gli appassionati di buona letteratura, è che la casa editrice Laterza con questo romanzo ha partecipato al premio Strega per la prima volta dal 1901.
In un garage di un piccolo paese, la stanza profonda del titolo, pieno di cibi in scatola, pile e ogni sorta di cianfrusaglia che si può trovare in un posto del genere, un gruppo di ragazzi, per vent'anni, il martedì sera, si incontra per giocare di ruolo.
Questo locale, mentre fuori la vita va avanti e il mondo cambia e perde di senso e scopo, rimane, per i componenti della compagnia, un ambiente isolato e sospeso tra mondi fantastici, dove ci si può opporre ad una forza che spazza via il fuori e polverizza, oltre al circondario, anche le relazioni interpersonali.
Opera che ha molto in comune con il lavoro precedente dell'autore, “Muro di casse”, sia per la struttura narrativa, un ibrido tra saggio e romanzo, che per la scelta di parlare di una subcultura, questo volume, partendo dalle vicissitudini dei giocatori e dalle loro esistenze, traccia anche una storia del medium gioco di ruolo, che Santoni conosce molto bene.
Per quanto riguarda le scelte di stile, questo libro si mette in evidenza per una trama molto evocativa, scanzonata e piena di ricordi, che non sono solo quelli del narratore, ma sono comuni a tutte le persone che, almeno una volta nella vita, hanno avuto a che fare con un gioco di ruolo.
L'escamotage del racconto in seconda persona poi, fa in modo che il lettore si trovi immediatamente catapultato all'interno della storia del protagonista che racconta del suo ritorno nella casa d'infanzia.
Una volta in quel luogo, abbandonandosi al flusso della memoria, rievoca il suo approccio a quello che, nel corso degli anni, è diventato molto di più che un passatempo e ricorda i componenti del gruppo con cui ha giocato per decenni.
A questo si aggiunge, rimanendo però sempre in secondo piano rispetto al tema dello svago e dello stare insieme, un'attenta analisi della provincia toscana della fine del '900 che deriva dalle riflessioni del personaggio principale del libro che, nel corso del tempo, l'ha vissuta, dapprima come suo abitante e poi da osservatore esterno, assistendo alla sua trasformazione.
Un'ultima curiosità da mettere in evidenza, che sottolinea una volta di più se mai ce ne fosse bisogno il valore di questo elaborato, la cui lettura è consigliatissima a tutti gli appassionati di buona letteratura, è che la casa editrice Laterza con questo romanzo ha partecipato al premio Strega per la prima volta dal 1901.
Nessun commento:
Posta un commento