Latobesodelafazenda
R/E/T/R/O (2012)
16 brani – Durata 58' 10”
A quattro anni di distanza dal precedente EP “Al gran teatro dei burattini/Puralienazione (rmx '08)”, nel mese di novembre 2012, è uscito “R/E/T/R/O”, nuovo LP prodotto da Latobesodelafazenda, crew di matrice hip hop nata tra la Versilia e La Spezia.
Registrato tra i muri di sasso di una cantina di Manarola, una delle Cinque Terre, questo album è stato prodotto e musicato, a differenza del precedente, dal fonico Dario – Daddario, da Bud Lee, nuovo deejay/produttore della Fazenda, in collaborazione con il bassista Diego Piscitelli a cui si è affiancato il chitarrista Manuel Traverso.
Questo gruppo affiatato e preparatissimo ha dato vita a sedici brani, cantati su un impianto formato da sonorità fresche e particolari, in cui basi molto ben realizzate si amalgamano a linee di strumenti musicali quali, oltre a basso e chitarra, il flauto di Cristiano Rocchetta e il piano elettrico e l'organo hammond suonati da Leo Corradi.
Il tutto in equilibrio perfetto con testi, opera degli emcees Otha e Gigi Tone, che combinano episodi d'attualità e tematiche sociali scottanti con la voglia di dare un messaggio forte e inequivocabile.
Tra le numerose tracce presenti nel disco spiccano: “Imparanellati”, dove, dopo una breve intro, i musicisti si presentano, descrivono la loro attività all’ascoltatore e si assumono la responsabilità di quanto diranno, “Vele”, “Anima” e “Storto e dinoccolato”, in cui si parla delle storture del mondo e viene condannata la deriva verso cui sta andando l’individuo ormai privo di qualsiasi valore morale, che può essere combattuta e contrastata con attività quali la musica.
Per quanto riguarda le parole di questo lavoro, ottimamente masterizzato e dal suono limpido e chiaro, bisogna sottolineare che, a differenza di quello che accade per numerosi gruppi hip hop nazionali e stranieri, sono ben scandite e comprensibili.
Le rime poi non sono mai banali.
Molto bella infine anche la copertina in formato digipack la grafica dai toni cupi del CD opera del graffitaro e pittore Andrea Riot.
Una nuova conferma insomma per i Latobesodelafazenda, un collettivo che per i contenuti dei propri pezzi, che fanno riflettere sull'individuo e sulla realtà odierna, e la professionalità dei loro componenti, dovrebbe trovare nuovi canali per farsi conoscere non rimanendo confinato nell'ambito dell'hip hop.
R/E/T/R/O (2012)
16 brani – Durata 58' 10”
A quattro anni di distanza dal precedente EP “Al gran teatro dei burattini/Puralienazione (rmx '08)”, nel mese di novembre 2012, è uscito “R/E/T/R/O”, nuovo LP prodotto da Latobesodelafazenda, crew di matrice hip hop nata tra la Versilia e La Spezia.
Registrato tra i muri di sasso di una cantina di Manarola, una delle Cinque Terre, questo album è stato prodotto e musicato, a differenza del precedente, dal fonico Dario – Daddario, da Bud Lee, nuovo deejay/produttore della Fazenda, in collaborazione con il bassista Diego Piscitelli a cui si è affiancato il chitarrista Manuel Traverso.
Questo gruppo affiatato e preparatissimo ha dato vita a sedici brani, cantati su un impianto formato da sonorità fresche e particolari, in cui basi molto ben realizzate si amalgamano a linee di strumenti musicali quali, oltre a basso e chitarra, il flauto di Cristiano Rocchetta e il piano elettrico e l'organo hammond suonati da Leo Corradi.
Il tutto in equilibrio perfetto con testi, opera degli emcees Otha e Gigi Tone, che combinano episodi d'attualità e tematiche sociali scottanti con la voglia di dare un messaggio forte e inequivocabile.
Tra le numerose tracce presenti nel disco spiccano: “Imparanellati”, dove, dopo una breve intro, i musicisti si presentano, descrivono la loro attività all’ascoltatore e si assumono la responsabilità di quanto diranno, “Vele”, “Anima” e “Storto e dinoccolato”, in cui si parla delle storture del mondo e viene condannata la deriva verso cui sta andando l’individuo ormai privo di qualsiasi valore morale, che può essere combattuta e contrastata con attività quali la musica.
Per quanto riguarda le parole di questo lavoro, ottimamente masterizzato e dal suono limpido e chiaro, bisogna sottolineare che, a differenza di quello che accade per numerosi gruppi hip hop nazionali e stranieri, sono ben scandite e comprensibili.
Le rime poi non sono mai banali.
Molto bella infine anche la copertina in formato digipack la grafica dai toni cupi del CD opera del graffitaro e pittore Andrea Riot.
Una nuova conferma insomma per i Latobesodelafazenda, un collettivo che per i contenuti dei propri pezzi, che fanno riflettere sull'individuo e sulla realtà odierna, e la professionalità dei loro componenti, dovrebbe trovare nuovi canali per farsi conoscere non rimanendo confinato nell'ambito dell'hip hop.
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