venerdì 6 dicembre 2013

Quarto potere


"Quarto potere" è il primo lungometraggio di Orson Welles.
Questo film, girato nel 1940 quando il regista in seguito al clamoroso successo della sua trasmissione radiofonica "La guerra dei mondi" è stato chiamato a Hollywood dalla RKO, è da molti ritenuto, forse a ragione, il miglior film della storia del cinema.
Una curiosità che serve a sottolineare una volta di più la grandezza di "Quarto potere" è che quest'opera è stata premiata con un Oscar per la miglior sceneggiatura originale scritta dallo stesso Welles che oltre che sceneggiatore è anche produttore, regista e protagonista della pellicola.
Narra la storia della ricerca, condotta da un uomo chiamato Thompson, curatore di un cinegiornale, sul significato di una parola pronunciata da Charles Foster Kane, ricco magnate della carta stampata, in punto di morte.
Egli spera che questa parola possa chiarire la sua vita.
Il sig Thompson non saprà mai cosa voleva dire Kane, gli spettatori invece lo scopriranno alla fine del lungometraggio.
Le sue ricerche lo condurranno a cinque persone che conoscevano bene il protagonista, che avevano simpatia per lui, che lo amavano o lo odiavano per il suo potere.
Esse raccontano cinque storie diverse, ciascuna vissuta in modo soggettivo.
Il messaggio che questo film in definitiva dà è che la verità su Kane, come la verità su ogni uomo, può scaturire solo dalla somma di tutto ciò che viene detto su di lui.
La ricostruzione della vita del cittadino Kane, "Citizene Kane" è il titolo originale del film, dall’infanzia semplice al tramonto nella faraonica dimora di Xanadu in Florida, arca di tutte le arti e specie terrestri, diventa poi l’immagine vivente del mito dell’America: una nazione divenuta superpotenza dal XIX al XX secolo, con la sua filosofia agonistica e materialista del successo e della felicità individuale.
Kane è l’eroe di tutte le contraddizioni di questa società: è il self-made-man indefesso, l’idealista democratico, il monopolizzatore cinico.
Quarto potere è ispirato alla vita del miliardario americano William Randolph Hearst, proprietario di tutti i maggiori quotidiani degli Stati Uniti.
Welles aggiunge il mistero Rosebud, la ricostruzione a testimonianze dirette, cambia il suo nome e quello del suo giornale, ma le affinità biografiche sono innegabili: chiunque avrebbe potuto vedere su schermo la vita privata, compresi errori ed insuccessi, come la bigamia e la sconfitta politica, di uno dei cittadini più illustri dell'epoca.
Hearst per questo, non accettò la situazione e fece di tutto per entrare in possesso dei diritti di proprietà del film, con il solo scopo di distruggere tutte le copie in circolazione.

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